venerdì 30 marzo 2012

Tonino Guerra: l'icona pop dell'ottimismo.

Il 21 marzo scorso si è spento il poeta Tonino Guerra. In un bell'articolo, pubblicato su Il Sole 24 ore, Sergio Zavoli ci regala un appassionato ritratto di questo personaggio, che ha attraversato settant'anni di storia culturale italiana, non certo da spettatore.
Dopo essere stato deportato in Germania e imprigionato in un campo di concentramento, Tonino Guerra, alla fine del conflitto, torna in Italia e inizia la sua carriera letteraria. Da sceneggiatore, collabora con i più importanti registi italiani: Fellini, Antonioni, Rosi, i Taviani.
L'intensa attività letteraria non gli fa dimenticare i suoi luoghi di provenienza, nei quali tornerà a vivere. Oggi ci appaiono importanti i suoi appelli alla tutela della bellezza e contro la distruzione dei borghi.
Ma Tonino Guerra è stato anche il protagonista di uno spot per una nota catena di distribuzione di elettrodomestici. Quanti grandi intellettuali avrebbero accettato di scendere tra i comuni mortali? Quanti sarebbero riusciti a introdurre la poesia tra una lavatrice e un ferro da stiro?
Tonino Guerra l'ha fatto. E in quella frase “tormentone“, «l'ottimismo è il profumo della vita», ha colto tutta l'essenza di un'artista: dare speranza.
E forse le sue apparizioni televisive hanno stimolato la curiosità verso le sue opere o verso la poesia. Anche se magari per poche persone. Ma l'avvicinamento alla cultura si può realizzare anche fuori dai canali tradizionali.
Tonino Guerra era pop. Pop perchè popolare, perchè viveva tra gli esseri umani, perchè nella sua opera si rivolgeva a loro.
Ciao Tonino. Grazie per l'ottimismo, ne abbiamo bisogno.

domenica 11 marzo 2012

Culturpop. Per tutta la cultura. Per la cultura di tutti.

La costante diffusione dei mezzi di accesso a testi, musica, video, immagini, contenuti multimediali, ha acceso un nuovo dibattito sulla cultura.

La cultura è un concetto così ampio e vario che si discioglie in tantissime declinazioni e che ha sempre la necessità di essere aggettivato.

Come fruitori di cultura, di tutte le possibili forme di cultura, proviamo fastidio quando si propone la divisione tra la cosiddetta cultura “alta” e quella considerata “bassa”, o peggio “popolare”.

Quasi che esistesse una ristretta élite capace di produrre e custodire cultura “alta”, mentre il popolo, analfabeta e ignorante, sia incapace di produrre cultura e si nutra di una cultura “discount”.

A nostro avviso questa visione classista e “radical chic” è, in questo momento di crisi economica e sociale, un tentativo disperato delle élite di controllare ancora, come nel passato, l’accesso di tutti a tutte le forme di cultura esistenti e possibili.

Noi pensiamo che non esista una cultura alta e una cultura bassa, ma che esista una cultura buona e positiva in contrapposizione a una cultura cattiva e negativa che prova ad escludere un’intera parte della popolazione.

L’obiettivo di Culturpop è diffondere la cultura in tutte le sue forme ed in tutte le sue espressioni: l’arte, il cinema, la letteratura, ma anche televisione, internet, paesaggio, cucina, agricoltura.

Sosteniamo che la cosiddetta cultura pop sia alla base dell’identità di noi Italiani, così come lo sono stati in passato i grandi artisti e i grandi scrittori, che talvolta sono stati considerati essi stessi pop dai loro contemporanei.

Con questo blog vogliamo favorire nuovi modi di diffusione e di accesso alla cultura, affinché la cultura sia per tutti e sia diffusa la cultura di tutti.